Gino Compagnoni
vive a Brescia
per contatti: gino.compagnonitiscali.it
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Ho terminato di scrivere:
PARACADUTISMO A BRESCIA
UN OMAGGIO AI PARACADUTISTI BRESCIANI E NON SOLO
per scaricarlo!
LIVORNO 2014 - FESTA DELLA SPECIALITA':
Il saluto del Gen. D'Addario, comandante della Brigata Folgore
su Congedati Folgore un articolo sulla manifestazione
Luigi
Compagnoni , detto Gino, è nato a Brescia il 26 maggio 1921. Suo padre, antifascista, nel 1933 è costretto ad emigrare
clandestinamente in Francia : per questo “reato” è privato della
cittadinanza italiana, secondo la Legge in vigore all’epoca.
Conseguentemente ai figli ed alla moglie non può essere concesso
il passaporto per espatriare in Francia e riunire la famiglia.
Il 4 giugno 1935 il padre muore per malattia ad Argenteuil,
raggiunto dalla moglie alla quale, grazie all’intervento di un
commissario di pubblica sicurezza, in 24 ore è stato concesso
(solo per lei) il passaporto. La vedova, tornata in Italia, si trova sola con i due figli:
Walter di 10 anni e mezzo e Gino il primogenito, che ne ha
tredici e frequenta la seconda ginnasio, ma deve interrompere
gli studi, trovando occupazione come apprendista presso gli
Stabilimenti “Sant’Eustacchio”. Alla fine del 1939 è operaio
qualificato.
Nel frattempo frequenta l’Istituto musicale “Venturi” di
Brescia; entra a far parte della Banda Cittadina
ed è chiamato
al “Teatro Sociale per l’Avanspettacolo” , e successivamente al Cinema “Littorio” (attualmente
Cinema Eden) e al Teatro
Eleonora Duse (attualmente auditorium San Barnaba) per le
operette: "Cincillà", "Madam di Tebe", "Il Paese dei
campanelli". Nel gennaio 1940 supera l’ esame di ammissione alla Banda del
Presidio di Milano, dove può adempiere al servizio militare di
leva. Frequenta il quinto anno al Conservatorio Giuseppe Verdi,
con lo scopo di acquisire una seconda attività.
Il 10 giugno 1940 il Governo italiano dichiara guerra a Francia
e Inghilterra e Gino decide di seguire un gruppo di bresciani
che, volontari di guerra, attendono di partire per l’Albania.
Con il III Battaglione Mitraglieri di Corpo d’Armata è
ininterrottamente in prima linea, fino alla fine delle ostilità,
dall’ottobre 1940 al 21 aprile 1941. La sua compagnia è
decimata, rimangono vivi solo diciassette uomini, un sergente
maggiore, nessun ufficiale. Partecipa successivamente
all’occupazione della Grecia fino al dicembre 1941.
Nel
gennaio 1942 è rimpatriato a Milano, in qualità di istruttore
delle reclute della classe 1922 presso il 7° Fanteria. Qui
incontra il suo amico d’infanzia Giuseppe Reggiani appena
rientrato dalla Grecia, che è diretto al centro di addestramento
paracadutisti di Tarquinia. Abbraccia l’amico di sempre e dice “
Vengo anch’io! ". Al termine dell’addestramento è assegnato alla VI Compagnia, I
Plotone paracadutisti e assume il comando della 2° squadra.
Nel 1942 partecipa alla battaglia di El Alamein e viene fatto
prigioniero di guerra. Sarà deportato prima in Egitto, poi in
Palestina e in India. Dopo due anni di guerra e quattro di
prigionia, rientrerà in Italia nel gennaio 1946.
Poche settimane dopo il suo rientro in Patria e dopo essere
stato riassunto in fabbrica, è ingaggiato nella squadra di
calcio del Comune di Gargnano, l’anno successivo è con il
Villanuova, che milita in prima divisione; quindi per due anni
gioca nel Pralboino, in veste di capitano della squadra con
funzioni di allenatore, dove rimane per due stagioni
conquistando un quinto ed un terzo posto nei campionati
provinciali e il primo posto nel torneo provinciale
post-campionato. Accetta infine le proposte della Bedizzolese
dove rimarrà impegnato come capitano e successivamente come
allenatore sino al 1953.
Lavora come operaio alla “S. Eustacchio” ed è ininterrottamente
impegnato nel sindacato CISL dal 1947 sino al 1993, prima nella
segreteria dei metalmeccanici, poi come Segretario Generale
Aggiunto nella categoria dei salariati e braccianti agricoli.
Chiamato a riorganizzare la Federazione del Commercio, ne
diventa Segretario Generale per 13 anni.
Nel 1972 è nominato Cavaliere al merito della Repubblica, su
proposta del Ministro del Lavoro Dionigi Coppo.
Dal 1985 al 1989 è Segretario Generale dei Pensionati CISL di
Brescia, poi si trasferisce a Roma, dove per quattro anni è
Segretario Nazionale Amministrativo dei Pensionati, la più
numerosa categoria della CISL.
Sessantasei anni dopo la battaglia di El Alamein, inizia un
interessante carteggio con il suo ufficiale Ferruccio Brandi,
che soccorse in combattimento, quando questi fu gravemente
ferito.
Nel 2007 Gino è eletto Presidente Onorario dell’Associazione
Nazionale Paracadutisti d’Italia della Sezione di Brescia.
Bresciaoggi, 1 maggio 2013
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nota. il sito è un work in progress, stiamo inserendo
fotografie, documenti, audio e video che integrano il libro di
memorie di Gino "Altri tempi" (vedi al paragrafo
AUTOBIOGRAFIA).
In particolare, cliccando sulle fotografie con il bordo si
aprirà, ove disponibile, un file pdf con una pagina di
spiegazione o la fotografia in grande formato.
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